Ieri hanno presentato il nuovo Windows 10 in edizione consumer. Per la prima volta dopo lustri non mi viene di chiamarlo Winzozz o da disprezzarlo totalmente. Ne sappiamo ancora poco, ma tra le novità dell’OS made in Redmond e i passi avanti fatti dai costruttori hardware concorrenti e mostrati al recente CES 2015, sembra che Apple stia un po’ perdendo colpi. Almeno per me. Soprattutto se nei mesi futuri si rischia di vedere solo un orologio già presentato e un grande iPad con tastiera. Dove sono i prodotti che si meritano seriamente un “and boom!”? Dov’è l’innovazione? Dov’è quel qualcosa in più che gli altri non hanno? Ecco, secondo me, c’è qualcosa che non va… quindi, quasi quasi quasi scrivo a Tim.

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Software e OS

Mac – iOS: Continuità VS Convergenza

Apple ha introdotto su Yosemite il concetto di continuità con “HandOff”  Sicuramente è qualcosa di molto interessante, ma i concorrenti stanno cercando di andare oltre, passando dalla continuità alla convergenza. Cos’è la convergenza? Essenzialmente significa che hai un sistema operativo unico (o quasi) per tutti i dispostivi sia desktop che mobili, con le stesse applicazioni identiche (o quasi) disponibili su tutti i dispositivi e con interfaccia simile: si tratta di un vantaggio enorme sia per gli sviluppatori (sviluppo una volta, copro tutti i dispositivi) sia per gli utenti, che si trovano a lavorare con un set di applicazioni con funzionalità e aspetto consistente tra le piattaforme, e acquistate una volta sola . Ci sta provando da anni Canonical con Ubuntu e Ubuntu Touch, lo sta facendo Google sul Chrome OS dove ora è possibile installare le app di Android, ce lo ha mostrato Microsoft con Windows 10. Caro Tim, la strada è quella: così magari ci leviamo dalle scatole anche tutte le stupide limitazioni di iOS. Che non te le riscrivo perché mi viene male, ma veramente, iOS va migliorato tanto.

Siri: no dai, sul serio

Siri è stata un’ottima cosa e pure molto innovativa. Sì. 5 anni fa. Ecco ora vediamo di darle una svecchiata, perché Google Now e Microsoft Cortana non solo hanno accorciato le distanze, ma stanno anche andando oltre. E, già che ci siamo, caro Tim, porta una rinnovata Siri anche sul Mac. Per chi non lo sapesse: i comandi vocali sul Mac esistono da quel dì, e la sintesi vocale è stata una delle principali innovazioni del Macintosh 128k. Dai Tim, porta avanti questa lunga tradizione di innovazione.

Mac: rivediamo la GUI

L’interfaccia utente del Mac è inconfondibile e molto simile a se stessa dal Mac OS 1. Forse la più grande novità a livello visivo, a parte i colori, è stata introdotta col dock di Mac OS X (anche se una “paletta” per il lancio di alcune applicazioni era già presente nei sistemi precedenti). E, volendo, questa è anche una bella cosa: coerenza e familiarità. Ci sta. Però. Però i tempi e i monitor sono cambiati. Il formato 16:10 è diventato predominante, e gli schermi dei computer ormai devono essere 2K, 4K o esagerando 5K (vedi iMac). Bisogna un attimo rivedere lo sfruttamento degli spazi, i livelli di cui si compone l’interfaccia e, magari, dare una ripensata generale alla metafora del desktop. A queste cose ci hanno pensato, ancora una volta, i concorrenti. Microsoft ha forse fatto il passo molto più lungo della gamba con l’interfaccia a quadrettoni di Windows 8, parzialmente ritrattata con Windows 10, ma comunque ha dimostrato coraggio e voglia di innovare. Gnome 3 e Unity hanno a loro modo rivoluzionato la GUI tipica delle installazioni linux desktop: un ripensamento generale degli spazi (vedi dock laterale e barra dei menu) e un ridisegno dell’interfaccia legata alla ricerca e al lancio delle app. In Gnome 3 in Unity, ad esempio, si trova qualcosa di simile ad un mix tra Spotlight e LaunchPad. Non dico che la soluzione sia quella giusta (anche perché in parte è simile all’attuale del Mac), e per di più su Gnome 3 e Unity la coerenza dell’interfaccia si scontra con la volontà dei singoli sviluppatori, quindi ci sono finestre che hanno i menu un po’ nella task bar, un po’ nella finestra, un po’ racchiusi in un pulsante nella finestra (alla Chrome o Firefox). Ma intanto qualcosa si muove. Su Mac hanno introdotto il notification center… Caro Tim, ci vuole un colpo di spugna: rivedete gli spazi, stupiteci, tirate fuori qualcosa di più semplice e veloce, qualcosa di innovativo e utile.

Le applicazioni Pro

C’erano una volta i clienti Pro di Apple. Da Apple compravano l’hardware e anche il software. Editavano riviste, giravano film, facevano concerti, scattavano foto. Ora? Ora così così. Ad esempio, i fotografi rimarranno orfani di Aperture, perché Apple l’ha ammazzato. Ok c’è altro in giro, ma tant’è. Vogliamo parlare della suite iWork? Ok è tutto molto bello, ma manca qualcosa… manca ad esempio il supporto al formato file ODF e manca un vero word processor, dato che Pages è più che altro un impaginatore. Già che ci siamo, parliamo del web: ma una bella suite di sviluppo siti web? Apple ha perso interesse nello sviluppo di queste applicazioni, lasciando campo libero agli sviluppatori di terze parti (Microsoft, Adobe, Panic) e al loro ottimo lavoro. Sperando che continuino a farlo.

Hardware

Server? Naaaaaa…s?!

C’erano una volta gli XServe… ok, Apple li ha abbandonati, evidentemente non erano più competitivi. Giusto. In compenso Apple offre OS X in versione Server. Se aggiungessero una o due slitte per dischi al più poverello dei Mac Mini ci si potrebbe ricavare un ottimo server/NAS con un sistema completo alla Synology o Q-NAP, anzi molto meglio, magari aggiungendo una sorta di iCloud privato, il tutto con una spesa tutto sommato contenuta. Per me sarebbe fantastico, ma mi rendo conto che il 95% dell’utenza di iPhone non sa neanche di cosa sto parlando. Tim, fallo per me.

Trasformabili? Detachabili? Rototranslabili?

Adesso vanno di moda questi dispositivi detti trasformabili, o 2 in 1. Alcune volte sono dei laptop a cui vine aggiunto uno strato touch sul display e che vengono dotati di assurdi meccanismi di rotazione del monitor per permetterne la trasformazione da laptop a mega-tablettoni. Altre volte sono dei tablet a cui si può attaccare un dock-tastiera che li trasforma da tablet a mini-laptopini. Nonsense. Sono contento che Apple non abbia nulla di simile in gamma. Grazie Tim, continua così e non ti accodare.

iPhone e iPad(done) via il tastone!

Jony, mi rivolgo a te e quel tuo bel faccione da ragazzo sveglio e intelligente: leva il tastone dai dispositivi mobili. Non si può più vedere, è spazio tolto a display e speaker. Inventati un’altra cosa, va bene il sensore per le impronte digitali, ma trova un’altra soluzione! E poi dite quello che volete sulla qualità degli speaker dell’iPhone o dell’iPad, ma meglio di speaker frontali non c’è nulla. Di solito se guardo un video sul monitor voglio anche sentirne l’audio contemporaneamente, e non alternando tra visione e ascolto…

 

Voi che ne pensate?

’nuff sai