Never buy a rev. A product

Così recita la saggezza popolare: mai comprare la prima versione di un prodotto! Credenza, leggenda o verità? Come sappiamo, in fondo ad ogni credenza c’è una verità. In fondo ad ogni salotto c’è una credenza. Questo dimostra inconfutabilmente che i salotti esistono (cit)

Comunque, arrivando al sodo: succede spesso che un prodotto di prima generazione abbia dei difetti, a volte lievi, a volte veri e propri errori di progettazione, che poi vengono corretti nelle generazioni successive. Prendete questa immagine:

un profano direbbe: “Ehi, quel cofano è difettoso! Si chiude male!” Verissimo, è un vero e proprio difetto della prima serie della Giulia Sprint GT. Difetto amato e venerato da qualsiasi collezionista di Alfa d’epoca, tanto che la versione “scalino” è più prestigiosa di quella successiva.
La presenza di difettosità all’interno di un prodotto è normale, anzi è ovvia: non esistono manufatti dell’uomo su cui è possibile applicare il concetto di perfezione. Il numero, l’entità e il disagio provocato dai difetti dipendono essenzialmente dal sistema di qualità dell’azienda (vedi discorso della certificazione), ma a monte c’è il grado di “confidence” che l’azienda ha nei confronti dei sistemi di produzione, sia dall’esperienza tratta dagli errori del passato. Ad esempio, pur assumendo di non aver sbagliato nulla nel progetto e di usare materiali senza difetti, i primi “pezzi” che escono da stampi, frese, trafile o quant’altro, sono spesso e volentieri da buttare! Sia perché bisogna mettere a punto una miriade di parametri di funzionamento, sia perché gli strumenti di produzione vanno in qualche modo “rodati”. Discorso analogo per un pezzo realizzato con uno strumento a fine vita, che subirà invece gli effetti negativi dell’usura.

Perché tutta questa introduzione? Oggi ho letto questo articolo in cui viene riportato uno dei primi difetti dei MB unibody, relativo ad un maroscopicamente non perfetto allineamento del vano batteria con il case. Questo potrebbe essere sia un difetto di progettazione, sia un difetto relativo all'”assestamento” della produzione. Sarebbe molto interessante raccogliere informazioni su chi ha riscontrato tale o altri difetti.

Quello non capirò mai è il ragionamento “ma è possibile che dopo aver speso 1500 euro mi ritrovo con mezzo millimetro di dislivello?”
Sì, è possibile, per i motivi di cui sopra. Capisco che faccia girare le palle (girano anche a me, con l’automobile!) ma è così, è una cosa normale. O meglio, è normale finché si tratta di difettucci, diventa patologica se il difetto non è casuale ma è sistematico, in altre parole se è un difetto di progettazione!
Ma in ogni caso… le garanzie esistono apposta!! È molto probabile che Apple usi un controllo qualità a campione, quindi magari qualcosa gli sfugge, così come è normale trovare qualche difetto in un qualsiasi prodotto industriale… se non vi soddisfa, fate valere i vostri diritti e avvaletevi della garanzia! 😉 Faccio notare che è così in ogni campo dell’industria di massa e non, dalle lavatrici alle automobili, fino ali aeroplani!
Se sperate di trovare la perfezione, avete sbagliato lato dell’universo!

E in fondo è bello così, anche questa è una cosa che ci ricorda quanto, nonostante tutto il progresso, siamo rimasti fondamentalmente umani.
Filosofia a parte, sono molto graditi commenti riguardo ad eventuali difetti riscontrati sui nuovi MB(P) unibody! 😉

’nuff said