Innanzi tutto… cosa vuol dire VPN? VPN è una sigla che sta per Virtual Private Network ed identifica un tipo di rete privata, realizzata però non all’interno delle mura domestiche, ma attraverso la rete di Internet.
Può sembrare che per realizzare questo genere di rete si debbano possedere esperienza, sangue freddo e particolare abilità, ma con gli strumenti giusti ci si può dotare di una VPN senza dover impazzire!
La connessione VPN necessita di un protocollo per la comunicazione e di un “client” per questo protocollo: è meglio che sia il protocollo sia il client siano multipiattaforma, disponibili almeno per i principali OS (Mac, Linux e Uindous), così da non aver limitazioni qualora ci si voglia connettere a computer dall’OS diverso dal nostro. Un’altra cosa importante è la sicurezza del protocollo e una nota positiva va certamente ai protocolli opensource. Il software che però vi propongo io, è solo parzialmente “opensource”documentata solo la parte relativa alla sicurezza) ed è stato duramente contestato per questo e per la presenza di una versione “premium” a pagamento (quella gratuita è limitata ad un massimo di 16 utenti, per un confronto esaustivo leggete qui). In ogni caso è così troppo facile da utilizzare che ha avuto una larghissima diffusione. Si tratta di Hamchi, disponibile per Windows, Mac e Linux. Su Linux e Mac manca un’interfaccia “completa” e si dovrebbe utilizzare da riga di comando, ma per fortuna per Mac esiste HamachiX, un front-end per Hamachi, che rende tutto molto più semplice. Agli utenti Mac consiglio di installare direttamente HamachiX che, a sua volta, si occuperà di installare tutte le componenti necessarie.
Il vantaggio di Hamachi è che è un sistema a configurazione zero, in grado di stabilire una connessione peer to peer senza l’ausilio di server esterni (la connessione trai due computer è diretta), e soprattutto in grado di realizzare una connessione NAT-to-NAT, permettendo quindi di connettere due computer dietro un NAT (penso ad esempio agli utenti di Fastweb, “rinchiusi” dentro la loro enorme LAN). Per contro sono state sollevate alcune questioni riguardanti la sicurezza del protocollo per via del suo essere closed-source, alcune anche condivisibili e simili a quelle che io stesso ho sollevato nei riguardi di Skype, ma alla fine Hamachi ha saputo dimostrare di avere un elevato standard di sicurezza.
In ogni caso con HamachiX è facilissimo creare un nuovo network protetto da password, e condividerne le informazioni con gli amici (che anch’essi dovranno dotarsi di un client Hamachi) per stabilire la connessione.

La VPN così creata può essere utilizzata per i più svariati scopi: condividere una partizione dell’HD (attraverso FTP, ma anche SMB o AFP), utilizzare l’IP ottenuto per giocare in rete o per il Remote Desktop o ancora per condividere brani di iTunes (sul forum di Hamachi troverete un sacco di informazioni).

Se non ve la sentite di mettervi nelle mani di un protocollo non aperto, potrete trovare una valida alternativa opensource in OpenVPN, utilizzabile da riga di comando o attraverso un front-end per Mac,uno per Windows o anche per Linux KDE. Il problema è che con OpenVNC, invece che avere un protocollo a “configurazione zero”, si deve passare attraverso un simpatico file di configurazione… non proprio il massimo dello user-friendly. Alcuni consigliano Tinc, ma io ho seri problemi anche solo ad installarlo…

’nuff said