Pessimismo e fastidio, fastidio e pessimismo. Mi ritrovo nuovamente (e controvoglia) a scrivere un post sull’inadeguatezza della classe politica italiana. Chi sono io per criticare? Un giovane cittadino italiano.
Chi sono loro per decidere su lavoro, ricerca, biotecnologie, WiMax e canone TV, argomenti evidentemente oscuri e poco interessanti per una classe dirigente vetusta? Domanda ancora senza risposta…

Non se ne può più. Ma proprio più. La classe dirigente politica italiana è formata da vecchi. Badate bene: non anziani, ma vecchi. Vecchi e stantii, non anziani e saggi. Anche i meno in là con l’età si sono dimostrati vecchi dentro, se ne salvano pochi. C’è anche chi è vecchio e si agghinda per sembrare nuovo, ma non inganna nessuno, a parte se stesso.
Purtroppo questi dinosauri microcefali prendono decisioni anche riguardo la regolamentazione delle nuove tecnologie senza averne la minima competenza, tecnologie che non sono in grado di conoscere, tecnologie che non capiscono, tecnologie che individuano come pericoli per la loro sopravvivenza.

Così, se in TV c’è chi blatera di centrali nucleari che crescono veloci come funghi e nemmeno l’opinione di un Nobel riesce a fermarlo, quando qualcuno muove critiche all’attuale legge TV, tutti a dargli addosso a prescindere.
E invece bisogna dirlo chiaro e tondo, è una cosa che non ammette repliche (oneste), è qualcosa di chiaro ed adamantino: il sistema televisivo in Italia FA SCHIFO, è stato giudicato ILLEGITTIMO dalla UE e se non cambia entro il 2009 dovremo pagare un mega multone (300 mila euro al giorno) alla UE (peraltro retroattivo al 2006) e ad Europa 7, grazie alla disonestà o all’ignavia di tutta la classe politica, nessun colore escluso (Marco Travaglio ha fatto un bel rassuntino di come sono andate le cose)

Ma non finisce qui, perché fino a questo punto rientrerebbe tutto nello “schifo standard”, quello che è normalmente accettato in Italia. Purtroppo però ieri ho letto due notizie:

  1. Canone RAI anche per i PC: a parte la vergognosa storia delle lettere “minatorie”, vorrei porre l’attenzione sul fatto che il tutto è regolamentato da un decre(pi)to del 1938! Pazzesco vero? No, in Italia sembra normale
  2. Canone RAI, scattano i rimborsi: dopo l’introduzione sui rimborsi per gli over 75 (e perché non per i giovani universitari? e le giovani coppie?), viene ripreso l’argomento del canone sui PC.

Ora, io voglio dire, che senso ha tutto ciò? Io compro il computer, pago il 20% (ventipercento) di IVA, ovvero Imposta sul Valore Aggiunto (maddechéaoh!), e in più dovrei pagare una tassa di possesso di 100 euro all’anno per cosa? Per avere in cambio cosa? Quale servizio? Non ditemi che vanno spesi nell’allestimento spettacoli Celentano che mi girano.

Vi rendete conto di quanto sia folle la cosa? Viene applicata, sulla base di un decreto del 1938, una tassa di possesso ad un bene, il computer, per cui è già stata pagata la tassa dell’IVA, senza che questa nuova tassa corrisponda ad un effettivo servizio, dato che ci tocca comunque sorbirci la pubblicità e la RAI ha ormai perso la valenza di servizio pubblico. RAI che peraltro ci propina queste chicche… :O (beccato dalla segnalazione di Poluz)
Il brutto è che il computer non è l’unica “categoria a rischio canone”

  1. Computer senza collegamento Internet

 

  • Computer con collegamento Internet tramite modem analogico (56k)

 

 

  • Computer con collegamento Internet a banda larga (o Adsl)

 

 

  • Computer senza monitor

 

 

  • Monitor senza computer :O

 

 

  • Modem Adsl

 

 

  • Modem analogico 56k :O

 

 

  • Ipod ed altri Mp3 player con display capace di riprodurre sequenze video

 

 

  • Videocellulare

 

 

  • Videocitofono :O

 

 

  • Videocamera digitale con display

 

 

  • Macchina fotografica con display capace di riprodurre sequenze video

 

 

  • Videoregistratore Vhs

 

 

  • Riproduttore Dvd

 

 

  • Decoder

 

 

Dato che la situazione è veramente paradossale, vi invito tutti a firmare la petizione promossa da Repubblica.it per l’abolizione del canone sui PC. E nell’attesa? Insulto libero e ricorsi (leggetelo, è molto interessante).

Detto ciò, mi permetto un’ultima riflessione: in Italia, indipendentemente da chi governa, a causa dell’inadeguatezza ed egoismo di un classe politica decrepita, le nuove tecnologie sono incomprese, adottate con forte ritardo (caso del digitale) o castrate (caso del WiMax). Vi è poi una esasperante lentezza nell’adottarle da parte degli enti pubblici. Non solo, ma quasi sempre le regole per l’assegnazione delle frequenze sono a tutela dei più forti invece che a garanzia della massima concorrenza. Ecco perché l’Italia è il paese dei monopoli, duopoli, oligopoli e cartelli. E l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dorme o comunque non ha il potere di fare niente.

Insomma, parafrasando i Coen, questo non è un paese per giovani.
Io propongo l’adozione di un’etichetta con la data di scadenza da applicare al fondoschiena dei vari politici, cosicché ci si possa accorgere in tempo ed eliminare soggetti ammuffiti, marcescenti ed in avanzato stato di putrefazione, in modo da evitarci indigestioni e lavande gastriche.

’nuff said