Oggi sono stato in visita al museo Alfa Romeo, uno dei più importanti musei “monomarca” dell’automobile, sito in Arese, vicino alle ex linee di montaggio, ex direzione tecnica, ex centro stile di quello che fu uno degli stabilimenti più moderni d’Europa! Piccola premessa: io sono un fanatico Alfa, l’ultima volta che sono stato al museo avevo 4 anni (ed era la prima volta che ci andavo) e mi è rimasto così impresso che ancora oggi ho dei ricordi ben definiti di quella giornata. Comunque, la visita al museo è stata emozionalmente intensa: ci sono veramente molte auto da vedere, tutte tenute bene, e molto rappresentative, anche se tra queste vi sono delle “illustri assenti”, come il Duetto, la Giulia Spider, i prototipi B.A.T. e c’era anche qualche stand svuotato (mancava qualche 8C e due 33.2)… che Marchionne stia approfittando degli incentivi sulle Euro zero per guadagnare qualche spicciolo? 😀 Comunque il museo è abbastanza completo, addirittura hanno una delle prime Darraq, che A.L.F.A. assemblava per il mercato italiano:
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potete trovare chicche come la 16C, dotata di due motori da 8 cilindri in linea, uno davanti:
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l’altro dietro:
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oppure il prototipo di una vettura a trazione anteriore, molto in anticipo rispetto alle scelte successive del marchio
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oltre che le auto che hanno fatto la storia del marchio nelle competizione, come la mitica Tipo 159 “Alfetta” (che ha poi prestato il suo nome a ben due vetture del marchio: l’Alfetta e la 159):
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un’intera sala è dedicata alle Giulia e alle derivate (carrozzerie Zagato, 1750 ecc…)
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e infine una sala dedicata alle competizioni
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e ai motori dell’epoca moderna, come questo (quello dell’Alfa Sud e Alfa 33), su cui è possibile notare la raffinatissima scelta tecnica dei freni “on board” per ridurre le masse non sospese
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Non bastassero le auto, ecco un pezzo rarissimo
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una cucina costruita da Alfa Romeo nel secondo dopo guerra per arrotondare il bilancio e permettersi il lancio della Giulietta!
Purtroppo la storia di questo marchio, affossato da un management ridicolo oltre che completamente miope, è tristemente nota. Tutta la visita si è svolta in un clima di “trasloco”, con tanto di furgoncino che porta via dei computer, e si è conclusa di fronte ai cancelli delle linee di montaggio da cui una volta uscivano i bolidi nostrani:
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che tutta questa desolazione sia un monito per i futuri industriali d’Italia.
Mi scuso per la pessima qualità delle foto: un po’ ho dovuto comprimere le foto per alleggerirle, un po’ al museo c’era una luce terribile per fare foto! Comunque per immagini a maggiore risoluzione (grazie a Billy e alla sua reflex da 10 megapixel) dovrete aspettare solo qualche giorno: non le caricherò su Flicker perché altrimenti finisco la banda mensile, farò un pacchetto con le migliori e lo piazzerò sul mio spazio FTP. Intanto, per celebrare la visita, ho preparato un set di tre splash screen per il TomTom ONE con i marchi del Gruppo. Lo trovate qui.

’nuff said

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