Sin da quando si è cominciato a parlare di emulazione e virtualizzazione sui Mac con Intel, ho sempre pensato che questa non fosse la soluzione giusta per mettere a disposizione dei Mac User gli stessi software disponibili per Winzoz. Può essere la più facile da realizzare e forse anche la più economica, ma di sicuro non la migliore né la più vantaggiosa. Io ho sempre pensato che la soluzione ottimale fosse la creazione di una “utility” in grado di prendere in input un eseguibile di Windows (un file exe), leggere di che librerie o altro ha bisogno questo programma per funzionare su Windows, trovare i corrispettivi per Mac OS X e quindi impacchettare tutto in una applicazione fatta e finita, nativa per Mac OS X. Insomma, una specie di macinino, dal meccanismo a me del tutto oscuro, in cui inserire un file .exe per poi tirar fuori un’applicazione .app per Mac. Pensando a ciò mi sono immaginato che gli sviluppatori pagati da Apple sarebbero perfettamente in grado di creare una utility del genere, e già mi immaginavo Jobs al WWDC l’iMacinino che converte i file exe in binari per Mac con un semplice drag & drop. Se avessi detto una cosa del genere a uno che di programmazione se ne intende davvero, probabilmente mi avrebbe riso in faccia e dato del pazzo. Ma è un’idea così stravagante? Non ne sarei così sicuro: partendo dal presupposto che tutte le idee sono già state pensate, ero sicuro che un giorno o l’altro avrei letto di qualcuno che avesse realizzato per davvero questa idea. Ed eccomi qui a parlarvene: si tratta del progetto Alky, ancora ad uno stadio primordiale, ma che comunque dimostra che la mia idea non era così campata per aria. Il logo del progetto non è un macinino ma un bicchiere con dentro una bibita ghiacciata, ma l’idea di fondo non cambia, ed è riassumibile da questa immagine:

ehi, è proprio quello che pensavo io! 🙂 Solo che Alky applica lo stesso concetto indifferentemente a Mac OS X e Linux. Ancora meglio!
Il progetto è opensource e l’aiuto di chiunque sia in grado di programmare con C è ben accetto!

’nuff said

fonte: POC.it