Qual è il metodo più all’avanguardia nella comunicazione WiFi a lungo raggio? Il WiMax! E invece no! Il Politecnico di Torino (acerrimi nemici) ha realizzato un progetto che consente di realizzare una connessione WiFi tra punti distanti 300Km (e vogliono arrivare a 340), senza l’utilizzo di ripetitori intermedi, contro i 40 del WiMax. La banda disponibile (volgarmente detta “velocità di connessione”) è di 27MB/s. L’apparecchiatura risponde a tutti gli standard e le normative vigenti riguardo alle comunicazioni “via etere”, e soprattutto rientra nei vincoli imposti sull’inquinamento elettromagnetico. L’apparecchiatura non è costata milioni di dollari, ma è stata ricavata riciclando vecchi computer 386, equipaggiandoli con la scheda progettata dal PoliTo e con una versione “adattata” di Linux: al più presto saranno disponibili per il download tutti i sorgenti dei software utilizzati nel progetto. A questo punto, io dico, rendete opensource anche l’hardware! I punti messi in comunicazione sono il rifugio Capanna Margherita, il più alto d’Europa, a 4556 m di altezza, e Pian Cavallaro, sull’Appennino Tosco-Emiliano, a 295 chilometri di distanza. Il progetto è decisamente interessante, e mi piacerebbe davvero capire come hanno fatto e quali sono gli svantaggi legati a questo genere di dispositivo. Per maggiori informazioni potete fare un salto sul sito del progetto, di cui sono venuto a conoscenza leggendo Repubblica.it.

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