Nei giorni passati (oggi piove) si sono registrate le classiche “temperature record”, che tanto fanno preoccupare la protezione civile e permettono ai TG di tirare avanti anche quando non ci sono altre notizie da dare. Quando giunge la stagione calda, sono contento di aver comprato un computer con processore “freddo” e bassi consumi: per diminuire ancora la produzione di calore tipica dei dispositivi elettronici, ho inaugurato un regime di “austerity”, utilizzando solo lo stretto necessario. L’HD esterno viene acceso sempre più di rado, il monitor da 19″ si accende solo la sera, senza altre luci accese, e solo per guardare i film, l’iBook, con spegnimento del monitor anticipato, viene attaccato alla linea elettrica solo in caso di reale necessità. Senza attuare queste politiche, soprattutto per quel che riguarda il monitor e l’HD esterno, dopo qualche ora di funzionamento continuato, in camera mia si avverte un deciso aumento di temperatura rispetto alle altre stanze. Le cose, però, vanno decisamente peggio quando si tratta di usare il vecchio portaBile Acer, col suo Pentium IV K.E. (Kitchen Edition), con fornello integrato:
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per evitare spegnimenti improvvisi è stata adottato un nuovo sistema di raffreddamento, attentamente studiato in galleria del vento, per migliorare la fluidodinamica del processo, aumentare lo scambio termico e diminuire l’effetto suolo. Notare la ventola di raffreddamento aggiuntiva che forza l’aria nel condotto di aspirazione, aiutando la ventolona interna; l’aria viene poi inviata al radiatore posto sul lato e ben evidenziato dal colore rosso rame, e quindi espulsa. Con un apposito accessorio, l’aria calda in uscita può essere usata per asciugarsi i capelli.

Tutto questo per dire cosa? Che è ora di fare la nostra parte per ridurre i consumi e le emissioni di calore, non quelle del portatile in sé, ma quelle dovute al fatto che poi bisogna accendere il condizionatore, che consuma come un trattore. Altrimenti, se cominciamo a sprecare energia già a maggio, quando arriveremo a luglio saremo proprio rovinati. Passo e chiudo.

’nuff said