Intro: giornata folle, seguita da serata a base di cloro che non è bastata a lavarmi lo stresssss di dosssssssso.

Oggi navigando in rete ho scoperto che ad un giorno dall’introduzione del software “enabler” a pagamento (1,99$) del protocollo wifi 802.11n per i modelli

  • MacBook Pro con Intel Core 2 Duo
  • MacBook con Intel Core 2 Duo
  • Mac Pro con AirPort Extreme aggiunta in BTO
  • Mac con Intel Core 2 Duo (tranne quello a 17″ e processore a 1.83GHz)

su uno dei tanti circuiti del peer to peer è già possibile trovare tale software. La storia è questa: Apple rilascia dei modelli con airport potenzialmente compatibile col WiFi 802.11n, ma questa caratteristica non è accessibile. Volendo permettere ai clienti di abilitare tale caratteristica, Apple è “costretta” a farsi pagare il software che consente lo “sblocco” per via di una legge americana che vieta di vendere prodotti con caratteristiche “mancanti”, e aggiungerle poi a posteriori gratuitamente, mentre non ci sono problemi se queste nuove “features” sono acquistate. Nel caso Apple non avesse fatto pagare il software, avrebbe dovuto pagare lei stessa una penale. Allora Apple decide di mette a disposizione il software facendolo pagare un “prezzo simbolico”, cioè 1,99$, anche se potevano bastare 0.99$ e una canzone dell’iTMS in omaggio! Fermo restando che scaricare software protetto da copiright è illegale, ecco che ora si apre la possibilità di scaricare questo software a 0,00 $, cosa che certamente farà gola a molti. La politica di Apple sulla distribuzione clandestina dei suoi software è stata piuttosto dura, almeno per quello che riguarda i sistemi operativi, tant’è che spesso Apple ha chiesto (giustamente) a certi tracker di eliminare alcuni file dai loro server. Però chissà perché ho il sentore che questa volta Apple chiuderà un occhio e lascerà che il suddetto enabler circoli allegro e felice per le fitte maglie del peer to peer. Io avrei preferito un intervento da parte della comunità OpenSource, volto a creare un “abilitatore” di 802.11n gratuito e libero. Certamente questa di Apple è una piccola caduta di stile: cosa costava abilitare tale funzione sin dall’inizio? Nulla, anzi sarebbe stato un vantaggio nei confronti degli altri produttori. Questa cosa delle “funzioni bloccate” deve essere un po’ una fissa di Apple, come sull’iBook (ma non solo) in cui la scheda video è appositamente “castrata” per non consentire la modalità “scrivania estesa”. Per fortuna che c’è Screen Spanning Doctor.

’nuff said