In questo articolo di Repubblica.it si dice che nell’ultima settimana si sta verificando un collasso generale delle linee ADSL italiane, tutto dovuto al fatto che i virus, malware, spyware e adware installati sui PC degli ignari utenti, ad insaputa degli utenti stessi intasano di richieste i DNS (Domain Name System) dei maggiori provider italiani. Se le cose stanno davvero così, c’è di che preoccuparsi: davvero la diffusione di malware di ogni tipo è così vasta in Italia? Tanto da compromettere la rete internet e configurare così non solo un danno per chi ha il malware installato sul proprio PC, ma anche per tutta la comunità dei “naviganti” e per le società telefoniche. Paradossalmente, se tutto ciò fosse vero, questi software maligni sarebbero in grado di arrecare disturbo anche a chi usa piattaforme totalmente immuni a queste minacce (Mac OS X, Linux, ecc…), poiché rendono poco agevole la navigazione a tutti, agendo direttamente sulla rete. Nell’articolo vengono indicate alcune vie per risolvere almeno in parte il problema: cambiare i DNS di default, utilizzando magari quelli di OpenDNS e, per gli utenti PC, munirsi di firewall, antivirus e anti-malware e dedicare parecchie ore della loro vita a fare scansioni (nonché sprecare continuamente “tempo macchina” in operazioni non essenziali). Come al solito, però, i giornalisti della sezione “tecnologia” di Repubblica.it, si dimenticano qualcosa che spesso si rivela fondamentale! Manca infatti un consiglio importantissimo che potrebbe contribuire a migliorare l’alfabetizzazione informatica del paese ed accrescere la consapevolezza degli utenti! Infatti il giornalista in questione si è dimenticato di informare il lettore che non esiste solo Windows, così malaticcio e inerme di fronte ai vari virus (situazioni spesso aggravate dall’utenza un po’ poco pratica), ma ci sono alternative decisamente migliori: Mac OS X e Linux. Per risolvere definitivamente il problema basterebbe che ogni utente Windows passasse a Mac o a Linux, magari Ubuntu che è facile da usare. So che sembra un consiglio banale e un po’ fazioso, ma è l’unico efficace: d’altra parte ora come ora, considerando tutti i nuovi software di emulazione/virtualizzazione, non regge più neppure la scusa/pregiudizio dell’incompatibilità. Cosa frena, dunque, tutta questa popolazione infetta a fare il “grande salto”? Spesso l’ignoranza, altre volte semplicemente la pigrizia o il pregiudizio… per combattere tutto ciò e per diffondere un po’ di cultura informatica, segnalo a tutti gli studenti del Polimi che il 15 di questo mese, alle ore 16.30 nell’aula S.02 del campus Leonardo si terrà una conferenza su Linux e il mondo dell’opensource. Click qui per maggiori informazioni!

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