Tutti voi avrete certamente sentito parlare del trimestre fiscale da record di Apple. Se non lo sapete, ve lo dico io: a parte le cifre in miliardi di dollari che poco ci interessano, la cosa interessante è che Apple è riuscita a vendere 1.61 milioni di nuovi Mac (in tre mesi), il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di iPod ne ha venduti 8,7 milioni, ma il dato mi interessa poco. Quello che mi interessa è proprio la crescita dei Mac venduti, tale per cui in USA Apple ha raggiunto e superato la fatidica cifra del 6% del mercato, attestandosi sul 6,1%! Qualcuno potrebbe dire, giustamente, sì ma Windows ha il restante 93,9% del mercato o poco meno: vero, ma tenete conto che la quota di mercato del software Windows è dovuta alla vendita di hardware HP, Lenovo, Dell, Sony, Toshiba, Acer, Asus ecc.., mentre la percentuale di Mac è dovuta solo ad hardware Apple e da ciò si può capire che Apple detiene un’ottima percentuale del mercato hardware americano. La cosa che più mi ha stupito è che, per la prima volta, ho potuto osservare “dal vivo” la crescita del mercato Mac, qui in Italia, in un campione ristretto di persone quali gli studenti dotati di portatili della facoltà di Ingegneria Industriale del Politecnico di Milano: un ambiente di per sé ostile al Mac. Bene, fino a poco tempo fa, conoscevo personalmente ben pochi utenti Mac: io, Teo, Billy e Luca. In questo periodo ho conosciuto personalmente altri 4 nuovi utenti Mac comprendenti un MacBook da 2GHz bianco e uno nero, e un PowerBook da 17″ e un iBook 14″. A questi si aggiungono altri 3 avvistamenti di Mac portatili all’interno dell’edificio “a vetri” del Polimi. In particolare posso contare 5 Mac “conclamati” solo nella mia sezione, su un centinaio di studenti circa (circa il 5%, quindi, considerando che tutti hanno un computer), più la richiesta di informazioni di altri due colleghi che vorrebbero switchare. Ah, e l’iMac G4 di un professore! Ok, la crescita del mercato Mac è quindi un dato di fatto toccabile con mano, e non solo una percentuale buttata lì, anche in un ambiente refrattario come il Politecnico di Milano (facoltà di Ingegneria, perché a design le cose cambiano!). Ma questo cosa significherà per Apple e per noi Mac Users?!

  • Problemi di sicurezza: molti sono pronti a giurare che ci sia una quota di mercato “critica” al di sopra della quale è “ovvia” la diffusione di virus per Mac. Chi afferma ciò conosce poco la storia di Apple e l’architettura di Mac OS X: l’OS 9 contava una decina di virus, nonostante la diffusione del Mac allora fosse minima. Al giorno d’oggi invece si contano 0 (zero) virus per Mac OS X, forte della base Unix su cui è costruito. La diffusione di un OS non può essere direttamente legata alla quantità di virus per la piattaforma: Linux occupa un grande spazio nel settore dei server, macchine di per sé “interessanti” per chi produce virus, tuttavia i virus per Linux sono pochissimi e facilmente evitabili. Questo non significa che non vi siano problemi di sicurezza in “generale”, già oggi, altrimenti non si spiegherebbero i periodici aggiornamenti di sicurezza disponibili anche su Mac, mirati a chiudere gli inevitabili buchi dell’OS o più frequentemente delle applicazioni. Nulla è perfetto, dopo tutto! Però ci sono cose molto ma molto più imperfette di altre, e che magari non sono nemmeno “aggiustate” a dovere o con la giusta tempestività. I Mac User, comunque, potranno continuare a vivere tranquillamente la loro esperienza informatica.
  • Esclusività: più Mac venduti vuol dire meno esclusività. Vero, ma non troppo. L’élite dei “Mac Geek” sarà sempre ristretta!
  • Ex utenti PC: 1,61 milioni di nuovi Mac venduti… molti di questi sono ex PC user che magari si troveranno un po’ “spiazzati” dal nuovo OS. Non perché Mac sia complicato ma perché… è molto più semplice di Windows e soprattutto è diverso! Fatevi un giro sui vari Mac forum, troverete una serie infinita di domande ripetitive del tipo “come si comprime/decomprime uno zip?”, con risposte del tipo “fai doppio click” ed esclamazioni di sorpresa del tipo “ooooooh” (non sto esagerando). Beh, abituiamoci ragazzi, è il prezzo della notorietà! ^__^
  • Software: maggiori quote di mercato significa maggiori probabilità di vedere portati su Mac software prima solo per Windows. Un esempio? NX4 della UGS, che nel 2007 vedrà la luce in versione “for Mac”

si potrebbe andare avanti più o meno all’infinito, ma il succo è questo: Mac OS X 10.5 (aka Leopard) dovrà rispondere alle esigenze di tutti questi nuovi utenti, facilitando e rendendo più esplicite alcune operazioni e inibendone altre. Ad esempio impedire il cambiamento del nome alla cartella della propria Home: cambiare quello che viene detto “nome breve” è VIETATO, perché compromette tutto ciò che è contenuto nell’account utente interessato, ma comunque è (purtroppo) possibile farlo, rinominando appunto il nome della cartella utente, e combinando quindi grossi casini. Quindi MAI RINOMINARE LA HOME!! Un sacco di switcher si chiedono “come installare/disinstallare un’applicazione”, una cosa decisamente facile da fare su Mac (molto più che su Windows), ma che non è nei cromosomi dei PC users. Quello che auspico, tutto sommato, è un miglioramento della già ottima interfaccia di Mac OS X, e l’inclusione di un manuale base nella confezione, al posto del mini opuscolo attualmente fornito. Però, per favore, niente orrida guida video stile Windows XP!!

’nuff said