Avete mai pensato a cosa potrebbe accadere se tutto il settore della telefonia fosse in mano ad un’unica grande corporation? Cosa potrebbe accadere se questa corporation decidesse, ad un certo punto, di fare di testa sua? Non c’è bisogno di immaginare scenari da “grande fratello”, già oggi è possibile (in piccolo) vedere fenomeni come questi. Il problema sta tutto nell’uso di protocolli chiusi e proprietari:  questi sono controllati solo ed esclusivamente dall’azienda che li ha prodotti che ne può fare ciò che vuole. Tutto ciò può essere molto molto rischioso quando si parla di comunicazione, di sicurezza e di privacy: l’uso di protocolli proprietari fa nascere il legittimo quesito “Who Watch the Watchmen?”, cioè.. chi controlla i controllori? Una delle applicazioni più diffuseper il VoIP, Skype, è basata proprio su un protocollo chiuso: ciò significa che Skype detiene un grande potere su una nuova frontiera della comunicazione, e questo potere non lo condivide con nessuno, è suo e solo suo. Al di là dei discorsi da grande complotto internazionale o cose così, mettersi completamente nelle mani di un protocollo “segreto” (nel senso che nessuno, tranne i proprietari, può conoscere), deve far venire qualche dubbio. Altri dubbi vengono se l’applicazione in questione (Skype), è in grado di scavalcare con estrema facilità ogni tipo di firewall , ponendo così altri interrogativi sul discorso sicurezza. A questi si aggiunge anche il fatto che Skype è in grado di prelevare risorse del nostro computer (processore, banda internet, memoria) e metterle a disposizione della rete, senza che l’utente ne sia minimamente consapevole. Viene da chiedersi: perché usiamo skype? Semplice: perché Skype è facile, ce l’hanno tutti, e poi perché siamo tremendamente pigri. Sì, pigri, perché l’alternativa per stare tranquilli c’è! Si chiama opensource, è un po’ più “difficile”, ed è tutto l’opposto di quello che ho descritto sopra. Tra i protocolli VoIP opensource più diffusi c’è SIP, un protocollo standard usato non solo per il VoIP. Le applicazioni in grado di sfruttare questo protocollo per il VoIP sono molte: tra tutte vorrei segnalarvi WengoPhone. Questo programma impone sicuramente delle rinunce rispetto a Skype: è meno diffuso, non troverete nei supermercati i kit per Wengo (probabilmente comunque funzionano anche quelli per Skype), non sarete in grado di mandare file (almeno così è per ora), però avrete alle spalle la sicurezza e la libertà di un protocollo opensource, la video conferenza video per tutti (anche per Mac e Linux), la possibilità di chiamare telefoni fissi e mobili a prezzi vantaggiosi, mandare SMS, chattare con una chat multiprotocollo (MSN, AIM, Jabber, GoogleTalk, Yahoo), instaurare conferenze con più persone e altro ancora. Per ora WengoPhone è in versione beta, quindi c’è di sicuro qualche instabilità e qualche feature non ancora implementata: ad esempio, nella versione finale è molto probabile che sarà implementata una funzione che permetta di ricevere chiamate da altre applicazioni che usano il protocollo SIP (potete trovare una lista non completa qui). Ora, non vi dico di installare tutti in massa WengoPhone, che è ancora in fase di beta, l’importante è essere informati e scegliere consapevolmente. Insomma, provare non costa proprio nulla e invece può dare grossi vantaggi! Infine ringrazio Michelangelo per avermi fatto conoscere questo software!

Spero di avervi messo una bella pulce nell’orecchio!

’nuff said