Ultimamente sto assistendo ad un incredibile numero di switch. Non so se sia l’effetto Intel o l’effetto sVista che ritarda (a proposito… ritarderà ancora, non arriverà a gennaio 2007, ma dopo). Una delle prime difficoltà degli switcher è abituarsi alla straordinaria semplicità del Mac: abituati male e rigidamente da Windows, si perdono in un bicchiere d’acqua perché cercano modi difficili di fare una cosa semplice. Il caso classico è “Come installo questa applicazione? non vedo nulla oltre all’icona dell’applicazione, non c’è nessun eseguibile”. Ovvio: le applicazioni su windows si installano e disinstallano tutte nello stesso modo: il wizard che ci prende un po’ in giro prima di completare l’installazione, poi l’uninstaller indispensabile per rimuovere (parzialmente) l’installazione e a volte ci tocca pure riavviare. Su Mac le cose vanno leggermente diversamente: esistono tre tipi diversi di file di installazione, e cioè, in ordine di diffusione

  1. Applicazione fatta e finita: si presenta come una semplice icona e racchiude in sé tutto ciò che serve all’applicazione per funzionare. Una specie di monade liebniziana. Il 90% delle applicazioni è distribuito così.
  2. File pgk: sono rappresentati dall’icona di una scatola con dentro parallelepipedi gialli: fanno il lavoro per l’utente, quando i file da copiare sull’hd sono tanti o vanno create apposite librerie
  3. Installer/Uninstaller: sono rarissimi

Vediamo nel dettaglio come si installano/disinstallano i vari tipi di applicazione:

1. Applicazione fatta e finita

  1. Installazione: trascinate il pacchetto in un punto qualunque dell’hard disk, meglio nella cartella Applicazioni del vostro utente o del sistema (se non avete una cartella Applicazioni del vostro utente, create nella vostra Home una cartella chiamata “Applications” e il gioco è fatto), così è tutto più ordinato, ma va bene ovunque
  2. Disinstallazione: semplicemente buttate nel cestino l’applicazione che non vi serve. Nella cartella ~/Libreria/Application Support/NomeApplicazione (dove ~ indica la vostra Home), potrebbero trovarsi dei file di preferenze del programma, che pesano pochi KB. Il consiglio è di non cancellarli perché sono utili per successive installazioni. Comunque, se volete essere sicuri di aver estirpato completamente un’applicazione, basta usare Spotlight e trascinare nel cestino tutto quello che ha a che fare con l’applicazione

2. File “pgk”

  1. Installazione: è quella tipica per idioti, basta accettare la licenza, scegliere il disco su cui installare e cliccare su “avanti” un paio di volte. Per fortuna non saremo subissati di richieste o di messaggi su quanto è bello il programma che stiamo installando. Preferisco di gran lunga il semplice ed immediato drag&drop
  2. Disinstallazione: si procede esattamente come prima. Unica altra avvertenza: il sistema conserva nella cartella (di sistema)  /Library/Receipts il file pgk per installazioni successive. Troverete anche questo con Spotlight, a voli la scelta se cancellarlo o meno

3. Installer/Uninstaller (fortunatamente in via di estinzione)

  1. Installazione: clicca “avanti” fino all’ultima richiesta
  2. Disinstallazione: bisogna lanciare o l’installer stesso, che funge anche da uninstaller, o, se previsto, l’uninstaller e quindi seguire le istruzioni fino in fondo. Il brutto di questo sistema è che bisogna conservare l’uninstaller. E poi non mi piace

Ok, ora sapete tutto quello che c’è da sapere su come si installano e disinstallano le applicazioni su Mac! È difficile? No, è solo diverso! Il grande Albert Einstein una volta disse: bisognerebbe rendere tutto il più semplice possibile, ma non troppo semplice.

’nuff said